Filomena Cherchi

Un talento perduto 100 anni fa

Una magnifica serata organizzata, all’insegna della migliore cultura, da Roberto Barbieri nella sua bella casa sui Bastioni Aragonesi di Alghero ha fatto conoscere a molti algheresi, me compreso, la quasi sconosciuta storia di Filomena Cherchi scomparsa a soli 19 anni per una grave malattia, esattamente 100 anni fa, il 25 ottobre 1916.

Filomena, nata a Villanova Monteleone il 4 ottobre 1897, figlia di Antonio Cherchi, un maestro di scuola elementare e di Angelina Monti, dimostra giovanissima un’attitudine alla scrittura, sorprendente per l’età e straordinaria per maturità.

Poco più che sedicenne scrive i suoi primi racconti tra cui “Simona Croce” (pubblicato postumo nel 1974) e , prima di compiere 18 anni, “il Canto del pastore”, rimasto inedito sino al 2000 quando, grazie all’Amministrazione comunale del suo paese natale, viene dato alle stampe.

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Copertina del libro “il canto del pastore”

E’ proprio   il Canto del pastore  il tema trattato a casa Barbieri: stralci del romanzo vengono recitati dalla stupenda voce di Chiara Murru  accompagnati dalla musica di Giovanni Maccioccu con il  suo violoncello.

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Chiara Murru e Giovanni Macioccu

Un viaggio nel mondo di un secolo fa: le meravigliose colline che sovrastano la spiaggia di Poddine (Poglina per gli algheresi), il canto dei pastori, il profumo inebriante della macchia mediterranea, le notti stellate, la luna che si specchiava sul golfo di Alghero, la luce lontana del faro di Capo Caccia, emozioni struggenti vissute dalla protagonista del romanzo Lucia Derios.

Un romanzo di chiara matrice autobiografica nel quale si raccontano momenti di vita vissuta, i sogni mai realizzati da Lucia-Filomena, la struggente conclusione di una giovane vita che lascia il lettore incredulo e stupefatto.

Un racconto stupendo scritto da una ragazza neanche diciottenne che, a conclusione della serata, ha lasciato nei presenti la malinconica sensazione di essere stati privati da un crudele destino di un talento purissimo di cui noi sardi ci sentiamo irrimediabilmente defraudati.

Nino Monti

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