Costruzione della spagnoletta Maddalenetta

Maddalenetta1

Nell’agosto del 2003, nei giardini della Sella & Mosca, si teneva la consueta cena di benvenuto agli equipaggi che il giorno dopo avrebbero partecipato alla regata di vela latina di Sant’Elm.

Nino Monti, dirigente dell’azienda, faceva gli onori di casa e, come spesso capitava, si univa ai diversi crocchi di persone che discutevano animatamente di regate e naturalmente di barche.
Fu in uno di questi crocchi che Giovanni Del Rio, storico patron della regata di Sant’Elm, ricordava in maniera appassionata gli antichi fasti della cantieristica algherese che si era sviluppata dalla seconda metà del 1300.
Purtroppo quest’attività non aveva retto all’arrivo della vetroresina che in brevissimo tempo sostituì il legno come materiale di costruzione delle barche.
I cantieri del forte della Maddalenetta, ultimi a sopravvivere, smisero di costruire barche nella prima metà degli anni ’70.
Giovanni Del Rio con crescente fervore si chiese come mai non ci fosse nessun appassionato che si facesse carico di costruire una nuova Spagnoletta.
Sarà stata la fragrante presenza del Brut di Torbato e la piacevole compagnia, sta di fatto che Nino Monti e l’amico ed ex collega Tonino Pais, anche lui ospite, si dichiararono quasi subito disponibili a valutare favorevolmente il finanziamento necessario.
Seguì l’inizio di un progetto che non poteva che avere un taglio squisitamente storico-culturale.
Fu contattato il maestro d’ascia Piero Caria (ormai vicino agli ottanta anni) che, una volta chiusi i cantieri della Maddalenetta, aveva trovato un impiego come bidello. Fortunatamente si era comunque tenuto in allenamento costruendo magnifici modellini di barche. Si aggiunse a Piero un suo ex allievo, Vittorio Cacciotto, che da circa trenta anni, operava nei nascenti cantieri di Olbia una volta lasciata Alghero.
Giovanni Del Rio seguì tutto il progetto della costruzione che fu realizzata in una piccola falegnameria della Comunità Primavera.
Nel giugno del 2004 il varo di una magnifica spagnoletta di 7 m. armata a vela latina, alla presenza del vescovo, del sindaco Marco Tedde accompagnato per l’occasione dal Ministro degli interni Beppe Pisanu e di molte autorità civili e militari.                                 Fecero da cornice al varo un paio di migliaia di persone che trasformarono la cerimonia in una vera festa di popolo.
Gli armatori Nino Monti e Tonino Pais, che si dedicarono al progetto con crescente impegno, decisero di chiamare la barca Maddalenetta in onore dei vecchi calafati algheresi.
La costruzione fu oggetto un documentario di Roberto Barbieri e di una serie di foto di Nino Monti che testimoniano tutte le fasi di costruzione della barca.

Nino Monti

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