Nel 1964 il nome di Alghero rimbalzò in tutte le redazioni di giornali, TV e radio di mezzo mondo. L’improvvisa notorietà non fu dovuta al clamore di una rapina, cosa abbastanza comune in tutto il mondo, ma per come si consumò il crimine.
“la Siesta” era un bel night club posizionato in una collina a circa 7 km. da Alghero. I suoi clienti, oltre agli algheresi, erano i numerosi turisti che d’estate soggiornavano in città.
La notte di domenica 23 agosto, sei banditi, armati di tutto punto, si presentarono all’ingresso del locale intorno alle 21 pochi minuti prima dell’apertura. In tre entrarono nel night e con le immancabili minacce costrinsero il gestore Vincenzo Chiappello e il personale, dopo averli perquisiti e rapinati di soldi e oggetti di valore, a rimanere seduti e immobili in una delle sale.
Stessa sorte toccò a un centinaio di clienti che man mano raggiungevano il parcheggio del night venivano accolti dal resto della banda che, dopo averli derubati, li accompagnava in una delle due salette non senza aver prima “consigliato” loro, a volte con le buone e a volte con le cattive, di stare tranquilli e buoni. Appena scesi dalle macchine avevano provveduto a ritirare le chiavi e rompere i fanali anteriori.
Per facilitare un loro comportamento “ più collaborativo” ordinarono ai camerieri di servire ai clienti liquori e bibite a volontà e di mantenere in funzione la musica. Com’è facile immaginare qualcuno esagerò nel bere e inveì contro i banditi che sistemarono la cosa con metodi sbrigativi.
Dopo 4 ore la banda lasciò il locale dopo aver raccomandato ai rapinati di non muoversi e ricompensato con una mancia di duemila lire il cameriere che aveva servito le abbondanti libagioni.
Dopo una decina di minuti alcuni giovani lasciarono il night e a piedi si incamminarono verso Alghero per dare l’allarme. Dopo aver percorso un paio di chilometri. incontrarono un’auto dei carabinieri che pattugliava la zona. La stessa pattuglia che probabilmente verso le ore 22 era passata vicino al locale (lontano dalla strada qualche centinaio di metri) e che sentendo la musica e vedendo il parcheggio delle macchine pieno non aveva notato niente di anomalo.
Per certi versi questo è da considerarsi una fortuna in quanto la stradina che portava al night era senza sbocco e quasi certamente, se scoperti, i banditi avrebbero ingaggiato un conflitto a fuoco con risultati forse drammatici.
Le indagini iniziarono immediatamente ma non dettero risultati concreti.
Il bottino della rapina è stato stimato in circa 20 milioni di lire. La Siesta divenne un night famosissimo e per molti anni fu meta preferita di molti turisti che non mancarono di passare una notte all’insegna del divertimento e della rievocazione di un fatto che fece epoca.
Nino Monti