Rina de Liguoro

RINA DE LIGUORO

Una grande attrice algherese ricordata con un milionario spreco di soldi pubblici

di Nino Monti

La bella mostra sui personaggi famosi che nel tempo ebbero modo di visitare Alghero, ben curata da Massimiliano Fois con la collaborazione della Fondazione Alghero, ha riaperto la vecchia ferita perennemente aperta delle opere incompiute, semi compiute o inutilizzate che abbondano in città.

Allestimento di Massimiliano Fois a “Lo quartier”

Una particolare maledizione sembra colpire, in particolare, i teatri cittadini a partire da quello storico costruito nel 1862 che nella seconda metà del ‘900 rimase chiuso per oltre 30 anni per carenze legate alla sicurezza che di volta in volta riguardavano ora l’impianto elettrico, in seguito i materiali non ignifughi poi le vie di fuga da utilizzare in caso di incendio.

Problemi mai risolti con un progetto organico che una disastrosa burocrazia era prontissima a rilevare ma incapace di risolvere.

Se in ogni caso uno storico palazzo può dimostrare nel tempo qualche acciacco, meno comprensibile appare l’odierna situazione del teatro dedicato a Rina de Liguoro.

foto alguer.it

Inaugurato in pompa magna nel 2003 per onorare la memoria della famosissima attrice del cinema muto nata a Firenze nel 1892 da genitori algheresi. Suo padre, Pasquale Catardi, ufficiale dei bersaglieri che per ragioni di servizio ha girovagato pe tutta Italia.

foto alguer.it

Elena Caterina Catardi, in arte Rina de Liguoro, ottima pianista avendo frequentato il Conservatorio di San Pietro a Majella di Napoli, divenne una stella di fama mondiale dopo che venne notata, in occasione di un concerto a Napoli, dal conte Wladimiro de Liguoro, patron di molte case di produzione, che poi sposò.

Donna molto bella divenne ben presto una star di fama mondiale del cinema muto che però non dimenticò Alghero dove ebbe numerose frequentazioni.

foto unione sarda

L’avvento del cinema sonoro ne decretò rapidamente la fine artistica che si tradusse anche in una rovina economica.

Morì povera nel 1966 a Roma circondata comunque dall’amore del marito Wladimiro.

Alghero ha deciso, come riportato in precedenza, di ricordarla dedicandole un piccolo teatro realizzato nell’area della ex sede della concessionaria Fiat ora sede anche della Banca di Sassari di via Alberto la Marmora.

Un’idea se non ricordiamo male nata quando era sindaco della città Carlo Sechi. Il teatro venne inaugurato nel 2003 dal sindaco Marco Tedde.

Finita la festa, ricevuti gli applausi dell’inaugurazione, utilizzato una manciata di volte nel primo anno di vita, come da copione che si ripete è stato inutilizzato e dimenticato i successivi 15 anni.

foto alguer.it

Si è riproposto in breve quello che succede in molte parti d’Italia: qualche politico o funzionario pubblico, spulciando nelle pieghe dei bilanci nazionali o comunitari, trova il modo di imbastire un progetto, bello nella forma e inutile nella sostanza. Un progetto che mai avrebbe finanziato con i propri soldi ma con quelli dei contribuenti ovviamente si. A volte per ignoranza qualche volta per oscuri interessi personali.

Nel caso del teatro in questione non si è assolutamente pensato, in fase progettuale, al dopo, a chi lo avrebbe gestito e con quale forma di utilizzo.

Il risultato ottenuto è stato quello di allungare l’elenco delle opere realizzate e inutilizzate in città ribaltando in negativo l’idea di omaggiare la memoria di una figlia di Alghero in un milionario spreco di soldi pubblici.

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