Il libro di Bruno Geraci “Storia di Alghero”

Bruno Geraci, Storia di Alghero

di Roberto Barbieri

Alghero, chiostro di San Francesco in una sera di fine giugno.

Come si sa, nei giorni vicini al solstizio estivo, il sole tramonta tardi. E così, mi sono ritrovato nella magica atmosfera del chiostro di San Francesco, all’ombra delle quarantaquattro antiche colonne di arenaria, mentre la parte alta del convento e l’intero campanile erano ancora avvolti dalla luce aranciata del sole della sera. La location era perfetta per raccontare di Alghero.

Bruno Geraci, giornalista RAI, scrittore, poeta, ma soprattutto uomo di cultura, presentava il suo recentissimo libro STORIA DI ALGHERO, dalle origini ai nostri giorni.

Non si tratta certo di una storia come cronologia di fatti e date, ma di un insieme di racconti e storie che, tutte insieme, sembrano cercare casa tra le barche e le mura disegnate sulla copertina del libro. Storie che vagano per i vicoli e che poi trovano un’uscita tra le mura medievali e proseguono oltre verso l’intera Sardegna. O storie che, al contrario, arrivano da lontano, e che, doppiato il Capo della Caccia, si perdono nella città vecchia.

Poi l’autore, con la voce pacata del saggio, ma anche tagliente del giornalista, ha iniziato a raccontare la “sua” Alghero. Città dei ricordi e città via via riscoperta negli approfondimenti critici delle letture storiche. Citta vissuta dal ragazzo nato tra il Carrer del la Mercè (via Roma) e via Minerva. Città lasciata forse troppo presto per gli altri luoghi della vita lavorativa, e proprio per questo amata e desiderata come una bella donna. E come resistere al fascino di un grande castello sul mare, aperto verso i tramonti e circondato dalle voci del maestrale e del libeccio?

E così, tra il porticato di San Francesco, riemerge, quasi visibile come un ologramma, la figura di Carlo V.

Il potente imperatore transita, quasi per caso, ad Alghero nel lontano 1541. E’ a capo di una spedizione diretta ad Algeri, e, osannato dagli algheresi, si ferma poco più di un giorno per consentire ai soldati di recuperare vettovaglie per le navi. E’ un uomo brutto, dal volto prognato e con difficoltà di parola. Bigotto e uomo di Dio, è anche quello dei massacri di Cortez e Pizzarro. Lasciata Alghero, la spedizione sarà un fallimento. E poi, vari anni dopo, l’uomo più potente della sua epoca rinuncerà al trono per chiudersi in un convento.

Via via, nella luce ormai crepuscolare del chiostro, si materializzano molti altri personaggi: Giulio Novelli e il suo “Lido”, il campione del mondo Tore Burruni, la coppia Taylor Burton sul set ad Alghero, Saint-Ex all’aeroporto con il suo P38, Moreno Cecchini, i protagonisti della nascita di Alghero come “porta del turismo sardo”, e tanti altri.

Sono molte le storie, colte da insoliti punti di vista, che Bruno Geraci racconterà ad un attento pubblico nel corso della serata. Muovendosi con disinvoltura tra i secoli, racconterà di torri, di aragoste e corallo, della ritrovata lingua e della catalanità, delle pesti e della rivolta del pane, delle guerre e del dopo guerra, del cinema e del turismo. E, ripercorrendo il libro, i tanti argomenti vengono narrati con un attento equilibrio, con dovizia di dettagli e particolari, con date e nomi, con citazioni e riferimenti, ma senza alcuna prolissità e ridondanza. Come tante pennellate su un grande affresco.

Interrotto solo ogni tanto dalla struggente voce di Franca Masu e dai bassi di Massimo Maltana, Bruno racconta e risponde alle domande con l’energia maestria di un “diversamente giovane”, come lui stesso si definisce. E le parole dipingono angoli, vicoli e volti della città sul mare.

Ma se non è possibile condensare un libro in poche righe, né avrebbe senso, non si può non citare almeno uno dei tanti ricordi dell’autore. Parlando delle canzoni, dell’anima popolare che si amalgama con la catalanità, Bruno racconta cosa erano le botteghe di barbiere quando lui era ragazzo. Sparse tra i vicoli della città ed aperte, non solo il sabato, ma anche la domenica mattina, le botteghe di barbiere erano, per gli uomini, il luogo dell’incontro, dello scambio di notizie, ma non solo. In queste botteghe nasceva la musica e nascevano le canzoni. Ed ancora oggi è un po’ così, ad Alghero. Come non pensare ad un personaggio straordinario come Angelo Maresca, Lo Barber.

E’ notte e la serata è passata troppo presto. Ma con un’ultima sorpresa, graditissima a me, che sto ad ascoltare, ed al mio cuore ambientalista. Tutto il ricavato del libro di Bruno Geraci verrà devoluto alla Fondazione Greta Thunberg, per sostenere la battaglia in difesa del nostro pianeta e contro i pericoli del cambiamento climatico.

Un grazie a Bruno Geraci per aver regalato alla città questo suo lavoro, e grazie per questo suo finale insegnamento di fare passi concreti, grandi o piccoli che siano, per salvare il pianeta dai pericoli dell’antropocene.

 

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