CHELCU ZIGANTE

QUERCIA GIGANTE

di Nino Monti

Omaggio al grande poeta villanovese a 40 anni dalla sua scomparsa.

Un paio di mesi fa, presi da un irrefrenabile desiderio, mio fratello Matteo ed io ci siamo recati a Villanova, in località Sa Coa de Sa Trae a visitare una tanca dove nostro padre Giovanni, allevatore, 60 anni fa faceva pascolare le sue greggi.
Eravamo bambini e da allora non abbiamo più visto quei luoghi che ogni tanto ci tornavano alla mente come un sogno lontano.
In particolare ricordavamo una quercia gigantesca, sicuramente plurisecolare, che noi guardavamo con ammirazione ogni qual volta ci avvicinavamo per abbeverare i cavalli nella vicina fonte.

E’ ancora lì, maestosa, che domina una valletta dove scorre un ruscello che d’inverno ruggisce gonfio d’acqua e d’estate, piano piano, si assopisce sino ad seccarsi.

La vista di questo patriarca ci ha ricordato la figura di Remundu Piras (1905-1978), il grande poeta sardo,villanovese di nascita, che avevamo avuto l’onore di conoscere in quanto la sua tanca confinava proprio con quella della nostra famiglia.

E’ proprio la rinnovata emozione per la grande quercia e il nitido ricordo di Tiu Remundu che ci ha fatto ricordare una sua bellissima poesia forse ispirata da questo imponente albero che sicuramente lui aveva avuto modo di ammirare.

Chelcu zigante, ìnnidu e cossale,
pienu e vigoria e de saludu,
t’ispozas in s’atunzu, isetas mudu
de s’ierru ogni fritu temporale:
chena manc’una foza, nudu-nudu,
in sas frizidas notes de Nadale,
ne afianzu e ne cabidale,
solu che unu poberu fiudu.

(Remundu Piras)

Pubblicata su Ermosuras di Salvatore Ligios

traduzione in italiano

Quercia gigante, intatta e colossale,
piena di vigoria e di salute,
nell’autunno ti spogli, aspetti silenziosa
i freddi temporali dell’inverno:
senza neppure una foglia, nuda-nuda,
nelle gelide notti di Natale,
senza coperta e senza cuscino,
sola come una povera vedova.

Poesia dalla raccolta "ERMOSURAS suoni e silenzi della montagna" di Salvatore Ligios soter editrice