Lo scudo dei quattro mori

La Regione Autonoma della Sardegna ha adottato lo scudo dei quattro mori quale stemma ufficiale il 19 giugno 1950. L’adozione è stata sancita con decreto del Presidente della Repubblica nel 1952.

Ma la sua è una storia secolare nella quale si mescolano reali fatti accaduti e leggende mai del tutto smentite che il tempo non ha contribuito a chiarire del tutto. D’altra parte uno stemma così particolare non poteva non stimolare le fantasie più disparate.

Una cosa appare comunque certa: l’origine non è sarda ma ci riporta direttamente alla Spagna e più precisamente al Regno d’Aragona.

Lo scudo dei quattro mori comparve per la prima all’epoca di re Pietro il Grande (1276-1285) in una bolla conservata a Barcellona nell’Archivio della Corona d’Aragona. Rispetto allo scudo oggi ufficiale i mori non hanno bende sul capo.

Circa la sua origine, fu avanzata una teoria in base alla quale lo stemma sarebbe stato creato da re Pietro il Grande per celebrare la storica vittoria sui mori ad Alcoraz (1096). vittoria ottenuta grazie anche all’intervento miracoloso di un cavaliere con una croce rossa sul petto, cioè San Giorgio. Naturalmente tale leggenda si arricchì di altri particolari fantasiosi, come il ritrovamento nel campo di battaglia di quattro teste di re mori recise dai corpi e adorne di preziosi turbanti.

In Sardegna sono state avanzate due teorie; la prima, elaborata nel seicento, dopo qualche decennio dalla sua comparsa, sostiene che lo scudo abbia origine sarda e che sia stato creato dopo le vittorie dei giudici sardi contro le incursioni degli arabi. Sarebbe stato il Papa Benedetto VIII (1012-1024) a consegnare lo stendardo dei crociati (croce rossa in campo bianco) perché li proteggesse nella lotta. In seguito alla vittoria i sardi avrebbero inserito nella croce quattro teste di re mori le cui teste, adorne di turbanti ricchi di pietre preziose, sarebbero state trovate nel campo di battaglia. Risulta evidente come la storia ricalchi in tutto e per tutto quella leggendaria aragonese.

La seconda teoria elaborata nell’Ottocento vede nei mori i quattro Giudicati vittoriosi sugli arabi, identificando cosi nello stemma un simbolo che nel tempo diventerà patrimonio di tutto il popolo sardo.

Nella realtà la Sardegna ottiene il proprio stemma, alla fine del ‘400, a seguito dell’unione delle Corone di Castiglia e Aragona quando i catalano-aragonesi conservano per se la bandiera con i quattro pali rossi in campo d’oro e cedono alla Sardegna quella con i quattro mori.

In questo lungo periodo la rappresentazione dei quattro mori subì varie modifiche sino a quello definitivo adottato dalla Regione Autonoma Sardegna nel 1952: uno scudo ovale ornato da una cornice cesellata, suddiviso da una croce in quattro cantoni, in ognuno dei quali è raffigurato una testa di un moro rivolto verso sinistra con la benda sulla fronte.

La bandiera con l’ultima modifica del 2005 viene rappresentata con una croce rossa in campo bianco, inquartata con quattro teste di moro con una benda sulla fronte, annodata dietro la testa, rivolta in direzione opposta all’inferitura.

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