I favolosi anni sessanta: Il mitico night el fuego

di Nino Monti e Carmelo Murgia

Non è raro sentire, da persone che ormai hanno una certa età, parlare di  Alghero come di una città  in decadenza, non più ai livelli di prestigio di una volta quando poteva vantare il ruolo di punta di diamante del turismo sardo e l’economia della città era caratterizzata da un dinamismo economico mai più ripetuto.

 Stiamo parlando della seconda metà degli anni cinquanta, sessanta  e prima metà degli anni settanta quando ad Alghero  vennero realizzati alcuni alberghi che ancora oggi rappresentano una parte importante della struttura ricettiva della città ( Hotel Esit in città e Hotel El Faro, Hotel Capo Caccia, Hotel Porto Conte, Hotel Corte Rosada nel golfo di Porto Conte).

Grand hotel Esit (oggi scuola alberghiera) foto da web
Hotel El faro foto da web

Assieme a questi alberghi e all’espansione urbanistica della città, decisamente disordinata e frutto di cattiva programmazione che ha privilegiato la speculazione edilizia più bieca, sono sorte, stimolate anche dalle crescenti presenze turistiche, nuove strutture destinate al divertimento, in particolare quello notturno. Una opportunità in più  per rendere il soggiorno dei turisti  più gradevole e interessante dopo una giornata di sole e mare.

Occorre dire che, sul piano sociale, ne beneficiò in particolare la prima generazione post bellica algherese, affamata di novità e  voglia di vivere , stimolata anche dalle nuove tendenze musicali e di costume  provenienti dagli Stati Uniti e dall’Inghilterra.

Stava nascendo l’Alghero by night tanto amata dai giovani algheresi, visti spesso in compagnia di belle turiste,  e da una moltitudine di avventori che giungevano da tutta la Sardegna attratti dalla possibilità di passare una bella serata,  impossibile dalle loro parti.

Ci accompagna nel racconto di questo periodo, ricco di novità e decisamente brillante per l’economia della nostra città, Mario Monte che visse sin dall’inizio, prima da dipendente e poi da imprenditore, questa fase aurea del turismo catalano che consacrò Alghero come la Porta d’Oro del turismo sardo, ricevendo come conseguenza, notorietà nazionale e internazionale.

Mario, allora sedicenne, già con buone esperienze come cameriere-barman, racconta ancora con orgoglio misto a nostalgia l’apertura del primo night club di Alghero:

“Nel maggio del 1961 apre il mitico El Fuego, sorto nell’area occupata dal Caval Marì (cavallino bianco), una rotonda sul mare utilizzata in passato anche per i balli all’aperto dagli algheresi.

Protagonista dell’iniziativa è Nereo Truffo, imprenditore di Sanremo, famoso per aver aperto nella sua città il primo Whisky a go go d’Italia.

Nereo Truffo (sulla destra con baffi) con alcuni collaboratori

Nereo Truffo,  giunto in Alghero da semplice turista,  vide subito le potenzialità turistiche della città e convinse la locale Azienda Autonoma di Soggiorno a realizzare la struttura muraria. Dell’arredamento e della gestione se ne sarebbe occupato lui, essendo queste le sue particolari competenze professionali.”

Il Cavallino bianco foto da web
Il cavallino bianco foto da web
Il night El fuego foto da web

Stava nascendo uno dei più bei night d’Italia; Gli arredi erano caratterizzati da un elegante stile “salottiero”, ricco di tendaggi e morbidi cuscini, dove si respirava una atmosfera ovattata allietata sempre da un’orchestrina e spesso da spettacoli con la presenza di artisti di grido e di numeri già presentati nel celebre Lido di Parigi. Non mancavano occasionalmente anche spettacoli di spogliarello sempre molto apprezzati.

Uno spettacolo nel lido di Parigi foto da web

Era un’assoluta novità per la Sardegna ma che  poteva reggere tranquillamente il confronto con i migliori night italiani. El fuego era un locale esclusivo frequentato da clienti con una buona capacità di spesa o che si potevano concedere occasionalmente una serata fuori dal normale. Oltre agli whisky di pregio e ai cocktail raffinati, sentire il botto delle bottiglie di champagne era un fatto che si ripeteva molto spesso.

Mario Monte (a sinistra) con il collega Giuseppe
Mario Monte stappa l’ennesima bottiglia di champagne

El Fuego fu anche la sede del concorso di miss Sardegna ed ebbe anche frequentazioni di di persone molto famose: In molti ricordano quelle di Liz Taylor e Richard Burton che giravano sulle scogliere di Capo Caccia le scene del film La scogliera dei desideri.

La giuria del concorso Miss Sardegna presieduta dalla famosa soubrette Marisa Del Frate

Per molto tempo El Fuego è stato un mito che ha  superato anche i confini dell’isola, anticipando di anni la nascita della futura Costa Smeralda e la sua fama di località esclusiva che Alghero, per i molti errori nella strategia turistica adottata, ha mantenuto solo in parte.

Alghero by night

Un mito che in qualche maniera si conclude nel 1967 con la fine della gestione di Nereo Truffo dovuta a divergenze con l’Azienda Autonoma di Soggiorno, proprietaria del locale.

Una rottura molto negativa per il turismo algherese; a Nereo Truffo, assoluto protagonista della vita notturna di Alghero, tutti riconoscono una grande conoscenza del settore e il merito di aver portato in Alghero una nuova cultura del divertimento  sino ad allora ignorata.

Sul piano economico personale per Nereo non è stato un grande affare: era arrivato in città da benestante e a conclusione della gestione del club lo era decisamente meno. I grandi investimenti fatti per avere sempre artisti importanti e una totale trascuratezza nel controllo dei conti della gestione hanno determinato per lui importanti perdite.

In seguito il night passò di mano più volte, cambiano gli arredi e lo stesso nome, mai raggiungendo però i fasti del primo El Fuego.  Oggi quel che resta del locale è un rudere abbandonato e pericolante; per chi ne ricorda i fasti, una vera vergogna.

Quel che resta dell’antico El fuego…

 

 

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