di Nino Monti e CarmeloMurgia
Quasi sempre le tragedie, anche quelle mancate per abilità o fortuna, lasciano strascichi che raramente si dimenticano col passare del tempo; spesso basta il solo ricordo per rinnovare antichi timori e paure, come una vecchia ferita mai rimarginata totalmente.
Molti algheresi ricorderanno l’avventura, potenzialmente tragica, nella quale sono incorsi quattro concittadini che nel settembre del 2016, nel corso di una battuta di pesca a circa 10 miglia da Capo caccia, hanno visto improvvisamente la loro imbarcazione riempirsi d’acqua e in 60 secondi affondare.
Momenti di grande panico che Storie di Alghero ha raccontato nei dettagli e che i nostri lettori possono rileggere cliccando su Naufragio al Largo di Capo Caccia.
Come detto prima, ad alcuni protagonisti che hanno passato brutti momenti e avuto importanti danni materiali, come nel caso di Angelo Ibba (proprietario della barca), questi ricordi, anche se metabolizzati, hanno lasciato anche un alone di nostalgia per quella sfortunata “amica”, con la quale aveva condiviso giornate meravigliose e che ora giace solitaria in fondo al mare.
Angelo, grazie alla sua verve artistica, l’ha ricordata con una bella canzone di cui riportiamo parole e musica.
Ascolta “La balca mia es affundara”
LA BALCA MIA ES AFFUNDARA
Ascarruzzant amal’vent de gliavant
senza gliuna i anant a punent
coma un graffì tan ses anara
La balca mia es affundara
tan ses anara mus as dasciat
murint del fret totta la nit
totta la nit ampanzament
La famiria che astava agualdant
agualdant senza nutissias
un miracra de San Michel
coma un graffì tan ses anara
mus as dasciat amic del vent
amic del vent tota la nittara
la mes glionga de la vira mia
accuccugiaz tottu’s quattra mus’em
pe cumbatti un poc amal fret
La nittara totta astragliara
no mugliava lu vent de gliavant
lu gliavant che pultava a punent
de ontì son arribaz lus cataranz
ascì pansava lu cap meu
pe pughè passà la nittara
all’maettì de gliavant s’alza lu sol
carent ascì noravia mai antes
ma rallagrava la maettinara
che calchiù già mus fora trubat
sol duas gliagrimas son davagliaras
l’amic meu astava prurant
coma un graffì tan ses anara
mus as dasciat amic del vent
murint del fret mus as dasciat
tan ses anata pe no tunà mes.
Ascolta le altre canzoni di Angelo Ibba