Il killer dei ricci

La regione Sardegna in modalità “Attila” ha deliberato, con un decreto dell’assessora Gabriella Murgia, la nuova normativa per la pesca dei ricci di mare per il periodo che va dal 15 novembre 2019 al 15 aprile 2020; occorre dire che più di una pesca regolamentata si tratta, stante l’esperienza degli ultimi anni,  della perpetuazione della distruzione di questo patrimonio ittico-ambientale.

E’ da almeno tre anni che Storie di Alghero si occupa di questa sistematica devastazione documentata anche  attraverso una ripresa filmata dei fondali  dei tradizionali punti di pesca algheresi,  dove il riccio risulta praticamente scomparso.

Stessa situazione  anche in molte altre parti della costa della Sardegna come dimostrano le numerose proteste  apparse negli organi di stampa isolani.

Storie di Alghero ha individuato da subito i principali motivi che hanno determinato questa devastazione:

– la incomprensibile durata dei tempi di pesca (sei mesi) rispetto ai 2 mesi (metà dicembre-metà febbraio) che storicamente rappresentavano i momenti di consumo tradizionali (beltempo permettendo).

– l’utilizzo del famigerato vasetto per conservare la polpa che ha moltiplicato i momenti e i luoghi di consumo; pratica di conservazione spesso utilizzata in condizioni sanitarie discutibili se non pericolose per la salute pubblica.

In questi giorni in Alghero sta emergendo molta preoccupazione per la scomparsa dei ricci al punto che molti ristoratori si rifiutano di utilizzarne la polpa nelle loro proposte culinarie.

Sempre in questi giorni l’assessora Gabriella Murgia, evidentemente informata delle proteste, non ha saputo fare di meglio che esordire “ i veri killer di ricci sono gli abusivi”.

Con tutto rispetto abbiamo l’impressione che l’assessora Murgia non sappia quello che dice; anche quando la pesca era liberamente effettuata  da pescatori professionisti e non, mai  si è mai arrivati a questa situazione e tra consumi e “produzione”  c’era un perfetto equilibrio; evidentemente i motivi della scompara sono altri e facilmente verificabili.

Il vero Killer è la normativa regionale che allunga i tempi di pesca in maniera assurda e non fa niente per porre rimedio all’utilizzo della conservazione della polpa in vasetto, a nostro giudizio, il vero killer dei nostri prelibati echinodermi.

L’assessora Murgia pare abbia in mente fantomatici progetti di ripopolamento con il coinvolgimento di centri di ricerca e l’avvio di un monitoraggio scientifico.

Gentile assessora, non spenda inutilmente i soldi del contribuente, la soluzione del problema è semplice: riduzione dei tempi di pesca, rotazione delle aree marine interessate ed eliminazione della conservazione e vendita della polpa in vasetto.

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