Torre di Tramariglio, urgono lavori urgenti

di Nino Monti e Carmelo Murgia

Le coste della Sardegna sono caratterizzate dalla presenza di numerose torri costiere di varie dimensioni: le più grandi chiamate armas o gagliarde, quelle di media grandezza chiamate senzillas, le più piccole chiamate torrezzillas.

Queste ultime, costruite sempre in posizioni tali da poter controllare vasti tratti di mare,  erano utilizzate come punti di osservazione e comunicazione tra loro. Una funzione fondamentale per combattere  la pirateria che per secoli aveva saccheggiato le coste della Sardegna e, non meno importante, per il controllo del traffico mercantile nei periodi di pandemia.

A queste torri Storie di Alghero.it ha dedicato un ampio servizio indicandone nomi, posizioni e caratteristiche.

Oggi ci dedichiamo a parlare di una di esse: la splendida torre di Tramariglio, costruita intorno al 1575 dagli Aragonesi su un colle che sovrasta il golfo di Porto Conte, con vista sulla torre Nuova, del Bulo, della Pegna e Punta Giglio. Una posizione assolutamente strategica per vigilare su un possibile facile approdo per la presenza di una grande spiaggia.

Classificata tra le torrezillas, la torre è cilindrica a  base troncoconica, con base di un diametro di 14 m. e una  altezza di 11 m.

E’ raggiungibile attraverso due stretti sentieri: il primo partendo dalla spiaggia di Tramariglio e il secondo, dalla strada che porta all’hotel Capo Caccia, a un centinaio di metri dal suo ingresso.

Oggi, causa lavori che si stanno eseguendo all’interno dell’hotel, l’ingresso di questo sentiero è bloccato da una rete che sbarra la strada, costringendo, per poterlo raggiungere,  i tanti visitatori del sito ad aggirare l’ostacolo  introducendosi  nella fitta macchia mediterranea.

Un blocco chiaramente illegale in quanto si tratta di un sentiero storico, utilizzato da sempre,  che il Parco di Porto Conte,con un suo autorevole intervento avrà modo di far eliminare.

Percorrendo questo sentiero, come detto con qualche difficoltà, si sale tra magnifici esemplari di lentischi, palme e ginepri, inondati dai profumi della macchia e rapiti dalla vista meravigliosa che, salendo, si apre sul promontorio di Capo Caccia e sull’intero Porto Conte.

Un sito di una ricchezza ambientale rara, oggi fortunatamente sotto la tutela del Parco Nazionale di Porto Conte e dell’Area Marina Protetta di Capo Caccia.

Particolare della scala interna

Sulla sommità del colle, si erge la torre, oggi piuttosto malconcia a causa della mancanza di manutenzione che risale da metà dell’Ottocento, epoca del suo abbandono.

Sono evidenti danni importanti all’ingresso posizionato a circa 4 metri dal suolo e, non meno importanti, all’interno dove è crollata parte della scala che porta al terrazzo da dove si gode di un panorama straordinario.

Sentiero di accesso alla torre

Compreso purtroppo la visione dell’albergo, oggi in stato di abbandono, che ci porta inevitabilmente agli anni sessanta quando la sua realizzazione fu il frutto di un giusto compromesso tra un oggettivo danno all’ambiente fatto in un’area tra le più belle, se non la più bella, della costa algherese e la contropartita rappresentata dall’occupazione di  200 persone.

Un compromesso oggi inaccettabile all’idea che qualcuno voglia trasformare l’albergo in un condominio. Ma di questo ne parleremo in un prossimo servizio.

Tornando alla torre di Tramariglio, ribadiamo l’urgenza di lavori che riportino la struttura in sicurezza e ne salvino la fruibilità. Alghero non può trascurare un sito di  così grande valore storico, ambientale e turistico.

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