Las della minciunaria

di Sardonicus

L’inizio dell’autunno dava l’avvio alla campagna di raccolta delle olive nella quale erano impegnate numerose brigate, anche provenienti da Ittiri e sinanco da Desulo! Il lavoro era durissimo: si trattava di raccogliere almeno una misura di olive, circa 50 chilogrammi,  da terra in mezzo alle erbacce e soprattutto alla minciunaria, l’acetosella (oxalis pes-caprae) che la leggenda vorrebbe piantata dai gesuiti per scoraggiare l’ingresso del bestiame, che non la gradisce molto e per il quale può essere quanto meno indigesta. Ed è propria da questa erba, ora distribuita dai trattori in tutto l’agro di Alghero, che nasce l’appellativo “Las de la Minciunaria”.
La paga era un litro d’olio o una forma di formaggio, il cui prezzo era equivalente anche a un chilo di carne.

oxalis pes-caprae

La raccolta sotto gli enormi alberi, che venivano lasciati crescere senza eccessive potature, poteva durare sino a maggio e le olive spesso marce e punte dalla mosca olearia erano portate nei frantoi dove veniva estratto un orribile olio “lampantino” ad alta acidità, spesso acquistato a basso prezzo e rivenduto in continente dove veniva raffinato. Il sistema poteva essere redditizio solo grazie alla bassa paga delle lavoratrici. Le loro mani denunciavano la durezza del lavoro con unghie rotte e nere, pelle screpolata e spesso anche geloni.
Alla raccoglitrice più lenta era dato un caldaru, parola che passò poi a designare anche un qualsiasi tentativo non riuscito.
Le apparentemente altere ittiresi raccoglievano con le gambe tese ed il sedere per aria e, narra la leggenda, senza mutande.
La più carina della brigata era spesso destinata alla cucina, e quindi soggetta alle non sempre gradite attenzioni del proprietario o del fattore.
Nonostante la durezza del lavoro l’atmosfera poteva anche essere allegra, con scambi di battute ed insulti con i passanti. Un giovanissimo pastorello ricorda che le ragazze gli chiedevano scherzosamente se volesse regalare loro un agnellino, mentre la fattrice sorvegliante disse brutalmente: “Damaniris si voran un pic de murendu!”

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