Nostra Senyora del Frontuni

Nostra Senyora del Frontuni
Nostra Senyora del Frontuni

L’Alguer  a la descoberta de  Nostra Senyora del Frontuni

Mare dels navegadors

Nella memoria dei vecchi pescatori algheresi è ancora vivo il ricordo di tante tragedie. Le insidie del mare Hanno accomunato i pescatori algheresi, dotati di piccole imbarcazioni, e i pescatori campani che, con imbarcazioni più grandi, esercitavano la pesca del corallo fin dal 1700.

Questi ultimi, provenienti prevalentemente da torre del greco nei primi anni del novecento, collocarono, come atto di devozione, nella parete carsica di capo Caccia, in un anfratto naturale, l’effige di una Madonna, in piastrelle di ceramica della grandezza di cm 60 di altezza e cm 40 di base.

Ciò risulta dalla testimonianza di pescatori algheresi e da ricerche effettuate sulle tecniche pittoriche  in uso a quei tempi nella Regione Campania.

Si trattava, evidentemente, di un ex voto per invocare la protezione della Madonna contro le insidie del mare. è significativa al riguardo la scritta al margine della raffigurazione sacra che recita: “Benedite pregate per gli ardimentosi navigatori”.

Non si vuole affermare una verità storica, ma riscoprire un sentimento religioso tanto caro agli algheresi, esposto a potenti marosi, con il passar del tempo è caduto in oblio. Nel 1950 l’amministrazione comunale di Alghero, sindaco Michele De Arcajne venuta a conoscenza che alcune piastrelle si stavano staccando, incaricò l’operaio muratore Ginetto Salis all’opportuno restauro.

Il Salis si recò nel sito a bordo di una lampara “Madonna delle grazie” portando con se una scala in legno di tre metri per poter risalire il costone roccioso. L’imbarcazione era comandata dal sig. Andrea Delrio con l’equipaggio formato dai sigg. Giuseppe Rosso motorista, i marinai Giovanni Antonio Carboni, Salvatore Moccia, Gennaro Catardi, Fortunato Salvatori, Giovanni Maresca, Paolo Salis, Angelo Fois e Cosimo Zidda. Erano imbarcati come mozzi i giovani Giovanni Carboni e Gavino Delrio (figlio del comandante ed appena dodicenne). Giunti nel sito, l’operaio Salis effettuò le opportune verifiche, ripristinando le mattonelle con malta cementizia e, a maggior protezione dell’immagine sacra, collocò attorno ad essa una cornice di legno con vetro. Nell’agosto 1998 i sigg. Raffaele Tilocca, Carlo e Orlando Baiardo, visto lo stato di degrado dell’icona, la smontarono e la riposizionarono dopo accurato restauro.

Diede il suo contributo anche il sig. Daniele Piombi, noto presentatore, abituale frequentatore della nostra città. purtroppo, l’incuria degli uomini e l’usura del tempo hanno fatto si che dell’immagine sacra siano rimasti frammenti di piastrelle.

Per fortuna grazie alla passione di Roberto Barbieri, naturalista, è stata rinvenuta una foto risalente agli anni 80 da cui si evince lo stato originario dell’immagine sacra che è servita per la ricostruzione pittorica integrale della stessa a cura dell’artista “Gatto” (Carlo Pietro Solinas). Al fine di provvedere al ripristino dell’icona, è stato costituito un apposito comitato del quale fanno parte associazioni nautiche, culturali e privati cittadini. è auspicabile che la venerazione della “Madonna del Frontuni”, tanto cara alla marineria algherese, possa rimanere nella memoria delle giovani generazioni.

Carlo Catardi e Antonello Bilardi

Notizie storiche: Gavino Delrio (di Andrea), M. Vittoria Cilliano

Tutti gli anni, l’ultima domenica di settembre, l’Associazione “Lo Frontuni”, provvede ad organizzare una processione a mare in onore della Madonna e depositare ai piedi della stessa un cuscino di fiori,  come atto di devozione popolare a protezione dei pescatori  e naviganti.

Effige originaria
Effige originaria
Preghiera originaria
Preghiera originaria

Preghiera alla Senyora del Fruntuni di Pere Lluis Alvau

Santa Mare,
Senyora del mar, de la terra i del cel,
protegiu sempre
los ardimentosos navegadors
que, per se guanyar la vida,
vanen d’una banda a l’altra
d’aquest mar tumultuòs.
Benèiu i pregau
pels ardimentosos navegadors
que en mig de mil tempestes
vos fanen invocacions
i quan sòn a sota del frontuni
del Cap de la caça
se fanen lo Senial de la Creu
mirant la Vostra imatge miraculosa
que protigi tots los navegadors
i les families que esperen en terra.
Amen

Pere Lluis Alvau

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