Tele Riviera del Corallo

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Com’è  noto la televisione italiana iniziò le trasmissioni via etere nel 1954 con un unico canale utilizzato dalla RAI, società concessionaria di proprietà statale.

Per diversi anni RAI operò da vero e proprio monopolista sino a quando, siamo nel 1974, dopo numerosi tentativi da parte di alcuni privati (prima la mitica Telebiella nel 1971) e sentenze giudiziarie venne abilitata la trasmissione via cavo.

Nacquero in tutta Italia numerose TV che dovettero tuttavia combattere con le difficoltà create dalla normativa tutta studiata  per salvaguardare il monopolio statale. Basti pensare, ad esempio,  che l’ambito delle trasmissioni non poteva superare quello comunale e zone contigue con non più di 15.000 abitanti.

Una situazione insostenibile che attivò tutta una serie di iniziative legali che si concluse con la sentenza della Corte costituzionale del 1976 che dichiarò legittima la trasmissione via etere, purché in ambito locale.

Nel giro di due anni le TV locali passarono dal centinaio del 1975 a superare abbondantemente il migliaio grazie anche da una normativa piena di lacune e foriera di mille interpretazioni e furbizie.

E’ in questo quadro da far west ( memorabile sull’argomento il libro Il mucchio selvaggio scritto da Giancarlo Dotto e Sandro Piccinini) che nel dicembre 1976 inizia l’avventura di Tele riviera del corallo nata da un’idea di Giuseppe Iurato, anche lui preso dal fermento televisivo che attraversava tutta l’Italia.

Lo Iurato contatta gli imprenditori Antonio e Giovanni Lubrano che si dimostrano subito interessati; i tre   contattano Niki Grauso che nel frattempo stava dando il via alla tv cagliaritana Videolina per valutare costi e benefici dell’operazione.

L’incontro, riferisce Antonio Lubrano, fu abbastanza deludente circa la  validità economica dell’intrapresa ma, anche in considerazione dell’entusiasmo manifestato dallo Iurato, si decise comunque di andare avanti.

Vengono acquistate le prime attrezzature  e in un appartamento di proprietà in via Cravellet viene realizzato il primo studio televisivo.

Con  un sorriso accompagnato da un filo di nostalgia per i tempi passati, Antonio Lubrano ricorda i primi passi quando la poca esperienza si compensava con l’entusiasmo per la nuova avventura.

Il primo ripetitore posizionato su un tubo Innocenti piazzato nel poggiolo dell’appartamento  consentiva il ricevimento del segnale solo in un piccola parte della città; si registrano le prime proteste di chi ne era privo a dimostrazione dell’impatto positivo che questa iniziativa aveva avuto in città

 Un anno dopo l’incontro con Grauso,  Tele Riviera del Corallo inizia a trasmettere i suoi programmi.

Molto ben impresso nella memoria di Nino Monti, allora segretario del PSI,  il ricordo del primo studio di TRC: una stanza con arredi semplici, dove gli ospiti, spesso politici, venivano chiamati per dibattere pubblicamente le faccende algheresi.

Un invito sempre accolto con piacere perché dava notorietà e la possibilità di comunicare a una moltitudine di cittadini senza ricorrere ai tradizionali comizi o ad assemblee di partito..

Si iniziava a percepire la grandissima forza di questo nuovo strumento che diventerà in pochi anni il canale privilegiato per la comunicazione politica.

Nel caso in questione c’era però un piccolo “prezzo” da pagare: lo studio, ricavato dalla camera da letto dell’appartamento, con i potenti fari presenti che illuminavano lo studio (la sensibilità delle telecamere allora era minima rispetto a quelle odierne) dopo pochi minuti diventava un vero e proprio forno e i dibattiti si concludevano qualche volta non per mancanza di argomenti, ma per il caldo soffocante.

Come avevano previsto i fratelli Lubrano, inesperti nel campo televisivo ma piuttosto brillanti assieme alla sorella Mariuccia negli altri settori nei quali operavano,  i risultati economici di TRC furono disastrosi.

Ma la voglia di partecipare direttamente a questa stimolante  iniziativa che tanta positiva accoglienza aveva ricevuto dagli algheresi, nonostante i sacrifici economici che  i Lubrano dovettero sostenere, decisero di andare avanti.

Lo stesso Antonio Lubrano, in qualche occasione, si improvvisò commentatore di fatti di cronaca locali dimostrando nei fatti la grande passione che comunque caratterizzava la proprietà.

Nel 1980, in previsione del rafforzamento delle strutture societarie,  si decise di inserire nella compagine azionaria Ignazio Spiga, imprenditore nel ramo della distribuzione e vendita di prodotti di largo consumo.

Come capo tecnico Carmelo Langella prese il posto di Giuseppe Iurato che cessò la collaborazione con TRC. e per i servizi giornalistici fecero il loro ingresso  Uccio Oppes, in seguito sostituito da Lucio Marinaro che rimarrà direttore del TG sino alla chiusura dell’emittente.

Nel 1982 furono presi in affitto dall’ETFAS alcuni locali della villa di Maria Pia con il conseguente abbandono dell’appartamento di via Cravellet.

Le attrezzature tecniche furono potenziate con l’acquisto dalle TV di Silvio Berlusconi di nuovo materiale audio video che il Langella riteneva indispensabili.

A Palmavera fu collocato, vicino a quello RAI, il nuovo ripetitore.

TRC aveva finalmente un ottima copertura su Alghero e forniva alla città una accurata informazione su tutti i fatti di cronaca decisamente più completa di quanto facevano i quotidiani locali.

Come conduttori del seguitissimo TG, oltre al  direttore Lucio Marinaro si avvicendarono  anche Elio Manca, Paolo Dessy, Michelino Chessa, Paolo Zicconi, Uccio Piras,  Michela Marinaro. Lo sport veniva curato da Michele Serra.

Nel 1987 nonostante i conti fossero ancora in rosso, si decise di continuare la sfida inserendo nella compagine azionaria Giuseppe Giorico (Imprenditore edile) e di avvalersi della collaborazione di Franco Simula (più noto come Franco Sigaretta) come conduttore di alcuni specifici programmi di intrattenimento.

Nel 1991 a seguito del varo delle nuove norme che regolavano il settore (il così detto decreto Craxi) che imponeva un minimo di organico per le TV locali (tre giornalisti e almeno 5 tecnici),  la società non resse a questi nuovi impegni economici e chiuse i battenti.

Si concludeva così, dopo 15 anni, questa iniziativa nata in un settore che in pochi anni avrebbe raggiunto dimensioni colossali e nel quale  si era misurato il fior fiore degli imprenditori italiani uscendone spesso con le ossa rotte (clamorosi i flop della Mondaori, Rizzoli, Caracciolo e altri).

In conclusione, a 40 anni di distanza dall’avvio del progetto, non si può non riconoscere comunque al progetto di TRC coraggio imprenditoriale arricchito dal costante entusiasmo di quanti vi hanno collaborato per 15 anni.

Oggi in Alghero la tradizione televisiva continua con Catalan TV,  una voce importante che si aggiunge a quella cartacea dei giornali e più recente via web nella documentazione dell’attività socio-politica della città.

Nino Monti e Carmelo Murgia

Alcuni video di TRC

 

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