Tutti gli articoli di Redazione

Un giorno di settembre del ’43, a Porto Conte

  • Un giorno di settembre del ’43, a Porto Conte

di Roberto Barbieri

I giorni della prima metà del settembre 1943 furono, in Italia ed in Sardegna, drammatici e confusi. Siamo nel mezzo di una guerra mondiale assurda e devastante. L’Italia è schiacciata tra la vecchia alleanza con la Germania (e con il suo esercito d’occupazione), e la necessità assoluta di chiudere una resa, possibilmente onorevole, con gli anglo-americani che hanno già conquistato la Sicilia e che bombardano giornalmente le città italiane. Ma gli avvenimenti concitati e contradditori, successivi all’arresto di Mussolini (25 luglio) fino alla firma dell’armistizio (3 settembre) ed oltre, dimostrano che questo cambio di alleanze venne pensato, gestito e condotto senza nessuna serietà, né sul piano politico né su quello militare. Continua la lettura di Un giorno di settembre del ’43, a Porto Conte

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Un allarme per la grande nacchera

Un allarme per la grande nacchera

di Roberto Barbieri

Insieme al corallo rosso ed all’aragosta, la nacchera, con la sua splendida conchiglia, è sempre stata una specie simbolo del mare di Alghero. Una volta i ruspanti locali vicino al mare, pizzerie o bar, avevano sempre, appesa su qualche muro, una rete da pesca con ammagliati astici, aragoste, tritoni e valve di nacchera. Ed appese c’erano allora anche le grandi granseole, sparite da tempo dai fondali di Capo Caccia. Continua la lettura di Un allarme per la grande nacchera

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Ugo Zoboli

Mostra di Pittura Personale di Ugo Zoboli

Breve descrizione delle opere.
L’autore, da sempre appassionato del mondo sottomarino; passione ereditata dal padre sommozzatore, presenta una serie di opere che rispecchiano il fascino del mondo subacqueo così come si presenta al naturale agli occhi di tutti coloro che si immergono e provano l’ebbrezza e la paura dell’ignoto nei fondali marini e dall’altro lato la tensione e il lavoro dei sommozzatori professionisti impegnati in attività di archeologia subacquea alla ricerca storica del passato. Quindi la bellezza dei fondali e l’ansia del recupero. Continua la lettura di Ugo Zoboli

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9 Settembre 1943 settantacinquesimo della battaglia del Golfo dell’Asinara

Settancinquesimo della battaglia del Golfo dell’Asinara

Settancinquesimo della battaglia del Golfo dell’Asinara
Settancinquesimo della battaglia del Golfo dell’Asinara
Settancinquesimo della battaglia del Golfo dell’Asinara
Settancinquesimo della battaglia del Golfo dell’Asinara
Settancinquesimo della battaglia del Golfo dell’Asinara

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Il piroscafo incagliato nel porto di Alghero

di Carmelo Murgia

La pesante bitta che si trova di fianco alla dogana, è testimone di una curiosa storia di Alghero. Allineata allo scalo, che ora non esiste più,  aiutava i pescatori nelle manovre di alaggio e varo delle piccole e medie imbarcazioni. Il suo arrivo in città è legato a un fatto avvenuto all’ingresso del porto di Alghero nell’aprile del 1908, quando il piroscafo  Hohenzollern, si incagliò sulla secca delle Murgie. Durante le operazioni di alleggerimento della nave, per disincagliarla, la bitta venne sbarcata. Dimenticata per qualche tempo sulla banchina del porto con altri rottami, venne recuperata e fissata dove si trova ora… Continua la lettura di Il piroscafo incagliato nel porto di Alghero

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La Torre dei Cani

La Torre di San Giacomo, splendida nel suo isolamento con la sua pianta ottagonale, deve il suo nome al fatto di essere stata degradata per alcuni anni a canile municipale. Era stata obbligata ad una convivenza con la “bassa” anche quella non molto dignitosa.
Era tuttavia un centro di attrazione per i piccoli e i grandi della Muraglia, il favoloso mondo di “andrera de la torra”, dove si poteva pescare, fare il cuc negra e cacciare i topi, anche dando fuoco alle tane con il crine degli ultimi materassi in tale materiale che erano lanciati dall’alto. Continua la lettura di La Torre dei Cani

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Franco Ceravola Rosella, Mes que un artista

Mes que un artista

di Giovanna Tilocca

Franco Ceravola  Rosella è nato ad Alghero il primo dicembre del 1940,  e lì ha sempre vissuto e lavorato. Il suo amore per l’arte è connaturato con la  sua personalità.

Sin dalle scuole elementari è sorta in lui la passione per il disegno. Più tardi ha iniziato a riprodurre con la matita i disegni di illustri pittori, come esercizio. Successivamente si è appassionato alla poesia, alla musica e al canto. Contemporaneamente l’approccio alla pittura è andato facendosi sempre più coinvolgente e l’interesse si è esteso alla scultura in pietra e legno. Continua la lettura di Franco Ceravola Rosella, Mes que un artista

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Facciamo che io ero

Incontri culturali nel giardino sul porto

Presentazione del libro di Federico Pacifici
Facciamo che io ero
(Italo e Fernanda)

Un uomo ipotizza cosa sarebbe stata la sua vita.
Se fosse stato diverso da se.
Se avesse fatto un lavoro diverso.
Se fosse stato di classi sociali diverse.
Formula cinque ipotesi, e le intreccia.
Forse anche quella che lui crede essere la vita reale è invece solo un’ipotesi come le altre.

9 Luglio ore 20:30 Alghero – giardino Barbieri Ruju – Bastioni Magellano 20

20, 07041 Alghero SS, Italia

Maria Antonietta Caria e Federico Pacifici leggeranno un racconto all’origine del libro

Facciamo che io ero

Facciamo che io ero
Facciamo che io ero
Facciamo che io ero
Facciamo che io ero
Facciamo che io ero
Facciamo che io ero
Facciamo che io ero
Facciamo che io ero
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Ma dove sono finiti i rivoluzionari sardi?

di Roberto Barbieri

E’ il 1713 quando ai duchi della Savoia, per un gioco di equilibri internazionali (Trattato di Utrecht), viene affidata la Sicilia.

Le potenze europee si stanno dividendo tra loro parte dei possedimenti spagnoli e per il sig. Vittorio Amedeo II, duca delle montagnose terre della Savoia, è un colpo fortunato. Ottiene Nizza, varie terre in Piemonte e soprattutto la Sicilia. Non perde tempo, e nel dicembre di quello stesso anno si precipita nella cattedrale di Palermo per acquisire il tanto desiderato titolo di Re. Continua la lettura di Ma dove sono finiti i rivoluzionari sardi?

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Tore Burruni

il mito del pugilato algherese

di Nino Monti

Tore Burruni (foto da web)

Erano i favolosi anni sessanta: la musica dei Beatles e dei Rolling Stones, gli anni del miracolo economico, dei grandi miti dello sport,  degli stadi che non si riempivano solo con le grandi squadre di calcio, ma anche per il pugilato che in quegli anni godeva di una popolarità enorme. Continua la lettura di Tore Burruni

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Spiagge pulite 2018

Puliamo il Mondo 2018

Puliamo il Mondo 2018
Puliamo il Mondo 2018
Puliamo il Mondo 2018
Puliamo il Mondo 2018
Puliamo il Mondo 2018
Puliamo il Mondo 2018
Puliamo il Mondo 2018
Puliamo il Mondo 2018
Puliamo il Mondo 2018
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Fiorenza de Bernardi: libera di volare

Fiorenza de Bernardi
Libera di volare

di Nino Monti

Non è raro che i talenti e le passioni dei genitori si trasmettano anche ai figli: è stato il caso della nostra concittadina Carmen Usai, classe 1930, che ha ereditato dal padre, pilota automobilistico degli anni venti-trenta, l’amore per le corse, passione pienamente condivisa dalla madre Angelina, classe 1910, che in più occasioni è stata al suo fianco come navigatore in diversi rally automobilistici.
Carmen nello sviluppare i suoi molti talenti per i quali Storie di Alghero l’ha definita: una donna arrivata dal futuro, ha dato con la sua storia un personale contributo ad accelerare il lungo processo di avvicinamento alla parità uomo-donna che solo dopo qualche decennio ha avuto pieno compimento. Continua la lettura di Fiorenza de Bernardi: libera di volare

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Lunga vita a Lo Teatrì

LungaI Lunga vita a Lo Teatrì

di Ignazio Chessa

Non ci crederete ma tutto è partito da un pezzetto di velluto rosso che trovai in un cestino di una sartoria di costumi teatrali. Il velluto è particolare perché se lo accarezzi cambia intensità e da opaco diventa lucido, se poi lo accarezzi di nuovo ritorna opaco e così via senza stancarsi mai. Ma non voglio perdermi in troppi particolari, perciò vi racconterò come da un pezzetto di velluto è venuto fuori “Lo Teatrì”. Continua la lettura di Lunga vita a Lo Teatrì

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