Legambiente e Storie di Alghero hanno promosso l’escursione sul monte Canistreddu nell’area naturalistica in concessione al corpo forestale. Facile da raggiungere percorrendo la strada di Scala Mala, a pochi minuti da Alghero nell’altipiano sopra il santuario di Valverde, un percorso panoramico e un bellissimo bosco con sentieri che costeggiano Rio Barca. luoghi poco frequentati e per molti algheresi ancora sconosciuti.
Uno dei personaggi algheresi più conosciuti della prima metà del novecento è stata sicuramente Rosa Sanna, più nota come Cià Rosa la Gliavarora (llavarora): una popolarità che gli derivava dall’essere stata la prima ostetrica di Alghero e dall’aver fatto nascere migliaia di algheresi nella lunga carriera durata circa 50 anni. Continua la lettura di Rosa Sanna “La Gliavarora”→
In riva al mare si coltiva il fiore della felicità: lo Zafferano
di Carmelo Murgia
Mirella di Gangi
L’azienda “Zaffera” nasce nel 2012 dalla passione e dalla profonda curiosità di una persona come me Mirella Di Gangi, da sempre, innamorata della terra e dell’agricoltura: un giorno, dopo aver visto un servizio in tv, sullo Zafferano della Sardegna, vengo rapita dai colori della spezia e dalla cura con cui si coltiva. Continua la lettura di Il corallo di Mirella→
Le oloturie sono umili animali marini dall’aspetto vagamente simile ad un cetriolo. Anche se non sembra, sono strettamente imparentate con il ricci di mare e le stelle marine. Sono comuni sui fondali sabbiosi, melmosi e a posidonie dei mari italiani. Nel mare intorno alla Sardegna sono conosciute 23 specie di Oloturoidi e 7 specie di oloturie propriamente dette, tra cui la più comune e l’oloturia tubulosa (Holothuria tubulosa). Continua la lettura di Trepang e le oloturie dei nostri mari→
L’oloturia comunemente nota come cetriolo di mare, appartiene alla classe degli Echinodermi diffusi in tutti i mari del mondo. Da qualche anno in Italia si parlava di una progressiva diminuzione di questo animale a causa di una pesca indiscriminata che finalmente, con decreto n. 156 del febbraio 2018, è stata proibita. Continua la lettura di La pesca dell’Oloturia→
La Sardegna ed Alghero, nella seconda metà del XV secolo, si avviavano verso un lungo periodo di oscurantismo feudale. Proprio mentre in altri luoghi d’Italia fiorivano le scienze e le arti e la Firenze di Lorenzo de Medici era il cuore pulsante del Rinascimento, in Sardegna la corona d’Aragona aveva definitivamente vinto i genovesi nel possesso dell’Isola e si apprestava anche a cacciare gli ebrei, uccidendo così anche il commercio ed il libero scambio imprenditoriale. Erano tramontati per sempre i tempi delle guerre autonomistiche, i tempi di Eleonora d’Arborea e dei tentativi di sganciarsi dal giogo feudale dei re aragonesi. Continua la lettura di Sigismondo Arquer, il “Giordano Bruno” sardo→
Aveva luogo il giorno o i giorni più freddi dell’anno, quando gli uccelli, ed anche i merli, tendono a rifugiarsi delle siepi e hanno i riflessi più lenti. Nell’anno della neve, il 1956, fu infatti possibile catturare gli uccelli affamati ed infreddoliti con le mani! Continua la lettura di Caccia a las Baldissas→
Ad Alghero, nelle sere d’estate, i turisti passeggiano lungo i bastioni e passando sotto la grande torre sul mare qualcuno si chiede perché si chiami Torre Sulis. Chi sa chi era mai, questo Sulis…
Il convegno su Urbanistica e Turismo organizzato in Alghero nel settembre dello scorso anno ha fornito con l’intervento dell’assessore al turismo regionale Barbara Argiolas, spunti di riflessione particolarmente interessanti. Continua la lettura di L’invasione delle spiagge→
Alla fine del film Il mostro di Roma, il grande Nino Manfredi (uomo qualunque ingiustamente accusato di crimini orrendi, ma poi prosciolto), si vanta con i passanti che incontra per le strade della capitale di essere “stato qualcuno”, di essere stato nientemeno che “er mostro de Roma”. Continua la lettura di L’incredibile storia di William Martin→
Il 1956 viene ricordato in Sardegna come l’anno della neve. Senza addentrarci troppo nel tecnico si può affermare che si verificarono una serie di variabili climatiche molto difficilmente ripetibili che strinsero in una morsa di freddo e gelo vaste zone d’ Europa, Italia compresa. Continua la lettura di 1956: L’anno della neve→
Olivo e palma nana costituirono per molti anni una fonte di impiego per uomini e donne algheresi.
La palma nana, chamaerops humilis, non cresce in tutta la Sardegna, ma solo nella Nurra sino a Poglina e a Casterlsardo, nel Golfo di Orosei e a Sant’Antioco. Per lungo tempo e sino agli anni sessanta serviva per fornire il crine vegetale dai molteplici usi, ma poi è stata soppiantata dalla plastica. Continua la lettura di Lus palmargius→
In tutte le città, piccole e grandi, ci sono sempre dei personaggi che in virtù delle loro qualità personali, professionali o più semplicemente umane diventano popolari, spesso simpaticamente popolari. Continua la lettura di Sagarineta: 100 anni di corsa→