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Le ragazze e i ragazzi di Pinuccia
La Famiglia Ginesu Maffei, la libreria “Il Labirinto” e la Scuola primaria Maria Immacolata di Alghero, in collaborazione con l’associazione culturale Storie di Alghero, promuove la stampa di un volume dal titolo “Le Ragazze e i ragazzi di Pinuccia”: una raccolta di tutti i componimenti poetici e narrativi premiati all’interno del Concorso “Pinuccia Ginesu Maffei”, dalla prima edizione del 2017, fino all’VIII edizione del 2025.
Il concorso è riservato agli alunni delle classi quinte di tutte le Scuole primarie di Alghero, con l’intento di stimolare la produzione scritta da parte dei bambini della Scuola Primaria e valorizzare la creazione poetica e narrativa.
Si è voluto intitolare il premio alla memoria di Pinuccia Ginesu Maffei, insegnante elementare algherese, poetessa e cantautrice, in virtù del suo amore verso la città di Alghero, nonché per l’impegno dimostrato durante la sua vita nei confronti dell’infanzia e per la capacità di valorizzare ed orientare la crescita umana e civile dei bambini.
Il volume “Le ragazze e i ragazzi di Pinuccia”, proprio perchè contenente componimenti creati dagli stessi bambini della Scuola Primaria, diventerà un importante strumento didattico nell’ambito dei progetti di animazione alla lettura e alla scrittura di tutte le scuole cittadine e non solo.
Crocevia
Crocevia
la fotografia di Egle Dessole in mostra
L’universo intimo e potente della fotografa Egle Dessole si apre al pubblico con la sua nuova mostra personale, un percorso visivo che attraversa emozioni, silenzi e frammenti di realtà sospesa. L’esposizione, ospitata il 26 e 27 aprile negli spazi ZERF-ART CGS a Zerfaliu (OR) in Piazza Trasfigurazione, raccoglie una selezione di opere che raccontano l’evoluzione artistica di Dessole e il suo sguardo profondo sull’essere umano e sul paesaggio interiore.
Egle Dessole
Fin da giovane la fotografia ha richiamato l’attenzione di Dessole come arte per esprimere le proprie emozioni, portandola così negli anni a studiare fianco a fianco ai migliori fotografi/maestri della Sardegna tra cui Bruno Manunza, Gigi Olivari, Marco Sanna e Marco Ceraglia. Continua la lettura di Crocevia
Mostra personale di Giampaolo Catogno
Concorso Fotografico “I volti del mare” 2024
“Memorial Roberto Serra”
Classifica Finale

Descrizione dell’opera: Quest’ uomo, un tempo pescatore, oggi per vivere ha iniziato a costruire delle bellissime riproduzioni in legno di barche.

Descrizione dell’opera: Karola in una giornata di fine estate, in mezzo a un mare impetuoso….

Descrizione dell’opera: Chi ha il mare come casa, piange lacrime salate, quando è costretto a volare via. È la storia di chi ha sempre respirato aria salmastra, ma è costretto a seguire altri venti. Di chi ha il cuore forte, di un’isola che si spopola, di un esodo che passa dal mare, dal cielo e arriva in una terra straniera. Di quelli che il mare lo salutano con un abbraccio, ma non gli dicono mai addio.
Menzioni speciali

Descrizione dell’opera: Siamo sognatori: viviamo in piccolo, ma pensiamo in grande. Spinti dalla nostalgia e dal coraggio, seppur lontani, costruiamo il nostro percorso oltre ogni distanza. Cullati dal maestrale, amiamo il nostro mare e ne bramiamo l’orizzonte.

Descrizione dell’opera: In un’atmosfera cupa e riflessiva, una giovane donna indossa una maschera subacquea, visibilmente intrappolata in una rete da pesca, simbolo dell’impatto umano sull’oceano. Lo sguardo diretto e penetrante comunica determinazione e vulnerabilità allo stesso tempo. L’immagine esprime una potente critica visiva sull’inquinamento marino e la lotta delle creature del mare contro le reti e i detriti. Il contrasto tra il suo volto espressivo e la freddezza della scena evoca un senso di impotenza e connessione con l’ambiente sottomarino, in un monito a proteggere il mare e la vita che contiene.

Descrizione dell’opera: Un vecchio lupo di mare dal volto segnato dal tempo e dalle intemperie. La pelle è abbronzata e rugosa, con profonde linee che raccontano anni trascorsi sulle onde.

La Llorona è una leggenda sud americana e racconta la tragica storia di una donna che uccide il figlioletto in un fiume, in preda alla disperazione per quello che ha fatto si uccide gettandosi in acqua. Con questa foto ho voluto rappresentare il dolore viscerale e la disperazione di questa donna immersa nelle acque del mare.

Da sinistra Gigi Olivari, Andrea Masala, Maria Grazia Meloni, Gustau Navarro Barba, Presidente Giampaolo Catogno.
Finalisti al concorso I Volti del Mare 2024
“I Volti del Mare 2024” Memorial Roberto Serra
Si è conclusa con una partecipata cerimonia di premiazione, tenutasi presso la sala de Lo Quarter ad Alghero, l’edizione 2024 del concorso fotografico “I Volti del Mare” Memorial Roberto Serra, organizzato dall’associazione culturale Storie di Alghero e dalla Lega Navale sezione di Alghero con il contributo della Famiglia Serra-Mura.
La competizione ha celebrato la straordinaria capacità del mare di ispirare emozioni, racconti e visioni, con una straordinaria partecipazione di artisti e fotografi provenienti da diverse regioni d’Italia.
Il primo premio è stato assegnato a Valentina Bollea, che con la sua opera “L’artista del mare” ha saputo cogliere la poetica bellezza nello sguardo di un uomo di mare. Al secondo posto si è classificato Stefano Zaccheddu, autore di “Mare mosso”, uno scatto che fonde bellezza e l’imprevedibile forza delle onde. Il terzo gradino del podio è stato conquistato da Giulia Cherosu con la suggestiva fotografia “Lacrime di sirena”, una visione delicata e incantevole che evoca il legame tra il mare e il mito.
La giuria ha inoltre conferito quattro menzioni speciali a:
- Giuseppe Esposito,
- Massimo Meloni,
- Laura Masala,
- Francesca Pisoni.
Le loro opere si sono distinte per l’originalità e la profondità del messaggio trasmesso.
L’evento ha visto la partecipazione di un pubblico numeroso e attento. Hanno presenziato il presidente dell’associazione Storie di Alghero, Carmelo Murgia, il presidente della Lega Navale sezione di Alghero, Giuseppe Serra, e la giuria del concorso formata da:
Gigi Olivari, Andrea Masala, Maria Grazia Meloni, Gustau Navarro Barba e il Presidente della giuria Giampaolo Catogno. La serata è stata brillantemente condotta da Marco Solinas, che ha saputo sottolineare il valore culturale ed emotivo di ogni opera premiata.
La realizzazione del concorso e della cerimonia è stata resa possibile grazie alla collaborazione con “VEDO – Potere alle immagini” la Fondazione Alghero, Cinzia Sanna, Giuseppe Irranca, Claudio Gabriel Sanna, che hanno dato un contributo significativo per la valorizzazione artistica e organizzativa dell’iniziativa.
Il concorso si è confermato un momento importante per la città di Alghero, non solo per la qualità delle opere presentate, ma anche per il suo significato: rendere omaggio al mare, fonte inesauribile di ispirazione, e onorare la memoria di Roberto Serra, socio della lega navale e appassionato di fotografia.
L’appuntamento è rinnovato per il prossimo anno, con la promessa di nuove emozioni e storie da raccontare attraverso l’obiettivo fotografico.
E-mail: info@storiedialghero.it
Web site: https://www.storiedialghero.it
E-Mail:info@fondazionealghero.it
Collaborazione con:
Concorso fotografico “I volti del mare” 2023
Concorso fotografico 2023
I Volti del Mare
Memorial Roberto Serra
Le dodici fotografie finaliste
Presidente della giuria
Gustau Navarro
Giurati
Giulia Ceccherelli
Chiara Murru
Nicola Nieddu
Stefano Serra
Fotografie candidate al concorso fotografico 2023
Punta Giglio a Lu Teatrì con Ignazio Chessa
di Carmelo Murgia.
Nei giorni scorsi il poliedrico attore Ignazio Chessa, insieme a Roberto Bilardi, hanno messo in scena un lavoro teatrale dal titolo FIORI E RICORDI A PUNTA GIGLIO, scritto da Roberto Barbieri che ne ha curato anche la particolare scenografia “d’epoca”.
Nell’opera, Ignazio Chessa interpreta un marinaio, in servizio appunto nella base militare della Marina di Punta Giglio, e che racconta se stesso in una notte di giugno del 1944. Siamo nella fase finale del secondo conflitto mondiale, quando la guerra è ormai passata oltre la Sardegna, lasciando però, in mare come a terra, una tragica scia di morti. Nel lungo monologo, il marinaio racconta degli anni passati su Punta Giglio a scrutare l’orizzonte in attesa dello sbarco delle navi anglo-americane. Sbarco che non avverrà. Un’attesa che gli ricorda il protagonista del romanzo di Buzzati Il deserto dei Tartari.
Ma racconta anche dei due bombardamenti di Alghero del maggio 1943 (esattamente 80 anni fa), del mitragliamento di sei pescatori algheresi e di tanti avieri dell’aeroporto. Il marinaio narrante ricorda anche l’affondamento delle Navi Trieste e Gorizia a Palau e Caprera. Anche di quest’ultimo episodio ricorrono gli 80 anni, e, meglio tardi che mai, proprio qualche settimana fa a Palau hanno calato in mare una statua commemorativa.
Nel monologo c’è anche spazio per raccontare episodi storici di cui fu protagonista la stessa base navale di Punta Giglio, come quando la batteria non sparò a due navi inglesi che si erano avvicinate alla costa e avevano aperto in fuoco per prime. Non colpire le navi fu probabilmente un atto di eroismo da parte dei marinai (pagato con un processo ai comandanti), ma che salvò Alghero da una probabile rappresaglia della flotta inglese. Si racconta di quando, nel cielo rosso del tramonto del 9 settembre 1943, da Punta Giglio videro sfilare verso sud 15 grandi navi militari italiane. Andavano a consegnarsi a Malta, mentre la Nave Roma, era appena stata affondata al largo di Porto Torres, diventando la tomba per otre 1400 marinai.
E si racconta dei disegni fatti dai marinai sui muri della casermetta, ancora oggi presenti, e di un possibile incontro con un curioso Antoine de Saint-Exupery che sale a Punta Giglio e rimane affascinato dalla bellezza selvaggia e solitaria del luogo. Un luogo dove le alte rupi incontrano il mare con le sue grotte e i suoi coralli. Un luogo dove fiorisce il bianco giglio delle rocce e dove allora abitavano cervi, aquile di mare e foche monache. Alla fine del recital, il marinaio attore esprime preoccupazione per il futuro di un luogo tanto bello e fragile, e dubita che gli uomini, sempre bravi a distruggere, sapranno farne buon uso.
L’opera teatrale è stata sponsorizzata dal COMITATO PUNTA GIGLIO LIBERA. Dato il limitato numero di posti de Lo Teatrì, è andata in scena due volte nella stessa serata. Non si escludono future repliche nel geniale spazio di Ignazio Chessa, o forse a Maristella o altrove.


Equinozio di primavera 2023
Celebrazioni per la Madonna del Fruntuni 2022
La nave del re nel silenzio del mare, la storia dell’ultima corazzata
Conferenza il 12 settembre 2022 – Alghero sala espositiva e sala convegni del Quarter:
il 9 settembre 1943 scontri aeronavali e terrestri coinvolgono il nord della sardegna causando la perdita di 1700 marinai italiani e l’affondamento della Regia Nave ROMA e dei CT VIVALDI e DA NOLI
Largo Lo Quarter, Alghero Vecchia, Alghero, Sassari, Sardegna, 07041, Italia
Breve viaggio tra clima e meteorologia
L’archeologia militare nella costa algherese
Battaglie navali da salamina a lepanto
La Vela Latina e Le barche tradizionali da pesca nel Mondo
Mostra Fotografica
La vela latina nel mondo
Le barche tradizionali da pesca nel Mondo
Torre di Sulis, Piazza Vincenzo Sulis, Alghero Vecchia, Alghero, Sassari, Sardegna, 07041, Italia
Torre di Sulis, Piazza Vincenzo Sulis, Alghero Vecchia, Alghero, Sassari, Sardegna, 07041, Italia
Celebrazioni Madonna del Frontuni 2021
Mirau que sem anant i mirant
Claudio Gabriel Sanna i Rall Grup
MIRAU QUE SEM ANANT I MIRANT
Cançons de festa, sàtira i taverna de l’Alguer
Pubblichiamo questo album per far conoscere ad un pubblico più vasto il repertorio di brani che venivano cantati nelle vecchie osterie di Alghero e che ancora oggi vengono cantati a casa, in occasione delle feste di famiglia e tra amici. Continua la lettura di Mirau que sem anant i mirant
Presentazione del libro “Ospedali di Alghero”
Il 13 agosto 2020 alle ore 19,30 nel giardino della Villa Costantino è stato presentato il volume Ospedali di Alghero dal XVI al XX secolo, realizzato a cura del Gruppo di Studio e Ricerca dell’associazione culturale Tholos. Continua la lettura di Presentazione del libro “Ospedali di Alghero”
Parlando di Spagnola in tempo di Covid
di Giovanna Tilocca
Mercoledì 23 settembre 2020 nella Sala delle Conferenze del Qualté di Alghero nell’ambito del Sant Miquel Festival si è tenuta la conferenza di Eugenia Tognotti, Professore Ordinario di Storia della Medicina e Scienze Umane dell’Università di Sassari, su un argomento di grande attualità: la pandemia di Spagnola del 1918 e quella di Covid. L’incontro, inizialmente previsto nel giardino della Villa Costantino, è stato spostato al Qualté a causa del tempo inclemente, che quest’anno purtroppo ha fatto annullare o rinviare le manifestazioni all’aperto del Sant Miquel Festival dedicato al patrono di Alghero che si festeggia il 29 settembre. Per il convegno la Fondazione Alghero ha concesso la Sala e il Comune di Alghero ha dato il suo patrocinio.

L’evento è stato organizzato dall’Associazione Vetera et Nova che ha avuto l’indispensabile collaborazione dell’Associazione Tholos con il presidente Franco Sanna, di L’A Edicions de l’Alguer nella persona di Salvatore Izza, infaticabile organizzatore di numerose riunioni a carattere culturale e musicale dell’estate 2020, e del sito storiedialghero.it creato da Carmelo Murgia e Nino Monti che è stato l’ispiratore del tema in quanto si è occupato della Spagnola fin dalla ricorrenza del centenario della pandemia nell’autunno 2018.
In apertura il pianista M° Adriano Murgia ha eseguito un brano di Beethoven, quindi Salvatore Izza ha presentato la relatrice già nota al pubblico per le numerose pubblicazioni sulle epidemie che si sono succedute nel corso del tempo e in particolare per il volume La Spagnola in Italia. La presidente dell’Associazione Vetera et Nova, Giuliana Ceravola, ha rivolto brevi parole di saluto al pubblico, quindi l’attore Ignazio Chessa ha letto, accompagnato da un appropriato sottofondo musicale, alcune lettere che i testimoni delle stragi operate dalla Spagnola inviavano a familiari che erano emigrati in America. Siccome in quel periodo vi era la censura di guerra e non si potevano diffondere notizie così terribili, la corrispondenza è stata intercettata e conservata nel Reparto censura militare posta estera. Questo materiale si è rivelato un prezioso strumento d’indagine per la prof. Tognotti che ha potuto cogliere le parole di chi stava subendo incredibili e angoscianti situazioni che andavano a toccare nel profondo i sentimenti più radicati dell’animo umano come la pietas verso i defunti, e che a distanza di un secolo riescono ancora a farci provare forti emozioni.
Eugenia Tognotti ha esposto il risultato della sua ricerca condotta principalmente sugli articoli dei quotidiani, delle riviste mediche e su documenti ufficiali delle prefetture e del governo e ha messo in rilievo la scarsità di studi sull’argomento dovuti soprattutto all’oblio di coloro che hanno vissuto quella terribile esperienza.
Tale velo era stato steso da chi, appena uscito da quell’orrendo periodo di guerra e di malattia, desiderava soltanto dimenticare le sofferenze e i lutti subiti fino ai limiti estremi dell’umana sopportazione. Le immagini dei giovani malati che lottavano contro l’invisibile virus che in pochi giorni li portava via, l’agghiacciante ricordo del trasporto frettoloso delle salme che non avevano neppure avuto l’estremo saluto dei familiari, i sensi di colpa per aver assistito impotenti alle tragedie che si compivano inesorabili al loro cospetto, erano troppo difficili da rievocare per i superstiti.
La prof. Tognotti ha dunque dovuto cercare le testimonianze nei trafiletti dei giornali, nei necrologi che diventavano sempre più numerosi di giorno in giorno, nei provvedimenti imposti da sindaci, prefetti e ministri. A scorrerli, ci si accorge che è proprio vero che la storia si ripete. Infatti le raccomandazioni più frequenti riguardavano l’igiene personale, soprattutto delle mani, il distanziamento sociale, la scrupolosa pulizia degli ambienti pubblici. Naturalmente le scuole furono aperte soltanto dopo aver acquisito la certezza che la malattia andava ad esaurirsi e ciò accadde a fine novembre.
Il bilancio della pandemia fu veramente pesante e in Sardegna eguagliò quello della guerra che in quei giorni ebbe il suo epilogo forse anche a causa dell’influenza, dato che la Spagnola aveva colpito gravemente gli eserciti.
Voglio qui rimarcare che la serata, nonostante le avversità meteorologiche e le regole imposte dalla pandemia di Covid che non hanno consentito la partecipazione di tutti coloro che avevano inviato la richiesta, ha avuto un pubblico attento e interessato alla relazione presentata dalla prof. Tognotti con un linguaggio competente e chiaro, corredata da numerose diapositive, e che ha mostrato di apprezzare gli interventi musicali del valente pianista Adriano Murgia e la lettura molto coinvolgente di Ignazio Chessa.
L’incontro è stato filmato e a breve sarà inserito tra le proposte del sito storiedialghero.it.