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Attila ha cambiato idea

di Nino Monti

Non è un segreto che la politica regionale sulla Salvaguardia dell’Ambiente sia in mano a un certo Attila.

Famigerato personaggio che si è distinto in questi ultimi anni, in forza di leggi e regolamenti emanati dalla Regione Sardegna, per aver contribuito alla quasi scomparsa dei ricci di mare.

Breve storia di questa devastazione ambientale: sino a non molti anni fa la pesca di questo gustosissimo frutto di mare era libera. Chiunque, una netta minoranza comunque, poteva pescare i suoi ricci e consumarli in famiglia o con amici. Chi non poteva aveva la possibilità di comprarli dai pescatori che arrotondavano i loro guadagni con questa temporanea attività.

Particolare importante: nella tradizione isolana la stagione di pesca durava da metà dicembre a fine febbraio.

Il consumo, soprattutto nelle belle giornate, avveniva in riva al mare, in buona compagnia di focaccia e vino.

Tutto andava a meraviglia: i ricci si riproducevano con regolarità e l’equilibrio ambientale era mantenuto perfettamente.

Da qualche anno il famigerato Attila ha regolamentato, con leggi specifiche, questo tipo di pesca, inserendo alcuni elementi a dir poco demenziali:

il periodo di pesca è passato dai 2 mesi tradizionali a 6 mesi (novembre aprile), una vera idiozia.

Sono state date delle concessioni a pescatori professionisti che progressivamente sono diventati gli unici abilitati a questo tipo di pesca.

Contemporaneamente non è stato proibito l’uso di conservare la prelibata polpa in vasetto, dando luogo a una sfrenata caccia al riccio per alimentare nuovi consumi, anche extra isola, e a nuove ricette fuori dalla tradizione (spaghetti ai ricci) e altre ancora che meriterebbero l’arresto immediato (pizza ai ricci).

Questa possibilità (la conservazione in vasetto) ha scatenato anche un abusivismo delinquenziale che le autorità impegnate (Guardia Costiera, Forestale e Barracelli) nonostante l’impegno riescono a fatica a controllare.

Nel giro di qualche anno è stata fatta tabula rasa, in Alghero dove i ricci erano abbondantissimi sono introvabili. Stessa sorte in quasi tutta l’isola.

Dopo innumerevoli proteste da parte di comuni cittadini cui si sono aggiunti anche molti ristoratori, il famigerato Attila sembrava convinto a bloccare la pesca per tre anni. Il divieto doveva partire con il primo di febbraio.

D’improvviso Attila, il Devastatore,  ha cambiato idea: ha prolungato il permesso di pesca sino ad aprile.

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La Vela Latina e Le barche tradizionali da pesca nel Mondo

Mostra Fotografica

 


La vela latina nel mondo

1a-Vela latina nel mondo
2a-Stele di Alessandro di Mileto -II secolo D.C.
3a-mosaico XII secolo (Venezia)
4a-Il Cairo feluccas
5a-Sambuco (sultanato dell'Oman)
6a-San Francisco- pescatori italo-americani
7a-Gozo di Malta
8a-Isola di Puerto rico (USA)
9a-JAVA (Indonesia)
10a-Da Buggerru a Carloforte (primi-del 1900)
11a-Antignano (livorno)-paranze
12a-Leudo ligure a 2 alberi
13a-trasporto minerale da Bugerru a Carloforte (Italia)
14a-Porto Venere (Italia)
15a-carico minerale a Bugerru (Italia)
16a-ngalawas (tipo di barca) delle coste di zanzibar e tanzania
17a-Tanzania, dhow
18a-Piombino (Italia)
19a-Montecarlo, tartana
20a-San Francisco, porto
21a-Carloforte 1930
22a-Feluca di San Francisco
23a-La maddalena (italia)
24a-trasporto minerale da Bugerru a Carloforte (Italia)
25a-San Giuseppe 2 in Antartide
26a-Porto Venere (Italia)
27a-kenya Mombasa
28a-Vele latine a Marsala
29a-Salerno, campionato italiano
30a-Tricase (lecce)
31a-Regata a Gallipoli (Puglia)
32a-piombino
33a-Shardana a Salerno
34a-Battello Carlofortino
35a-La Maddalena
37a-Rovigno (Croazia)
39a-Aswan(Egitto)
40a-il gozo Catalina a Brest (Francia)
41a-Dhow arabo
42a-Collioure (Francia)
43a-Vrbosca (Croazia)
44a-Llaut a Palma di Maiorca
45a-Isola di Prvic (croazia)
46a-vele latine a Dubai
48a-Abu Dhabi
49a-Betina (Croazia)
50a-Saint Tropez (Francia)
51a-kenia
52a-Isola El Nabtat (Egitto)
53a-Catarroja, (Spagna)
54a-Feluca Nilo (probabile origine della vela latina)
55a-Venezia, Canal grande
56a-Etiopia
57a-Northern-Madagascar
59a-Quatar
60a-Bilancelle a Portovesme (Sardegna)
61a-Mozambico
63a-oceano indiano dhow
64-Dubai
65-olbia
66-Abu Dhabi

 


Le barche tradizionali da pesca nel Mondo

1-Mauritania
2-PAPUA NUOVA GUINEA 6
3-PAPUA NUOVA GUINEA
4-Cina
5-cina
6-Senegal
7-Zanzibar
8-Giappone
9-Cambogia
10-Korea
11-Kenya
12-Benin
13-Korea
14-Italia (Spadara)
15-Bangladesh
16-Cina Del Sud
17-Lago titicaca Bolivia
18-Cina
19-Thailandia
20-Messico
21-Vietnam
22-Tanzania
23-Vietnam
24-Taiwan
25-Nigeria
26-Oman
27-Oman-Musandam
28-Bangladesh
29-Tailandia
30-Mar Rosso (Sambuco)
31-Oman
32-Cina
33-Cina
34-Eritrea
35-Benin
36-Isole dahlark costa eritrea
37-CONGO RUANDA
38-Lago Vittoria
39-Messico
40-Cambogia
41-Isole maldive
42-MADAGASCAR
43-malta
44-ruwanda
45-Senegal
46-2LIBERIA
47-India
48-Iran
49-INDONESIA
50togo
51-Uganda

 


Torre di Sulis, Piazza Vincenzo Sulis, Alghero Vecchia, Alghero, Sassari, Sardegna, 07041, Italia

Torre di Sulis, Piazza Vincenzo Sulis, Alghero Vecchia, Alghero, Sassari, Sardegna, 07041, Italia

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Gli orti algheresi del ‘900

del Comitato dei Custodi della Biodiversità Lo Revellì

Gli ortolani algheresi erano famosi per i loro prodotti,  molto apprezzati anche nei dintorni ed in particolare dai sassaresi, ai quali tutto si può negare ma non di non avere il senso dell’umorismo e di non essere dei buongustai. La grande sfida  tra gli ortolani algheresi era quella di essere i primi a produrre dei pomodori che come primizie spuntavano prezzi altissimi. Non si dimentichi che nel periodo di cui parliamo non vi erano le serre, non c’erano importazioni dall’estero. La sera partivano da Alghero i carri pieni di ortaggi per arrivare al mattino ai mercati generali del capoluogo ed anche di altri paesi vicini. Continua la lettura di Gli orti algheresi del ‘900

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Il caso Puigdemont

di Stefano Campus

Presidente dell’Òmnium cultural de l’Alguer

A dicembre del 2017  Carles Puigdemont, con una lettera inviata da Bruxelles,  ringraziava  coloro che in città avevano manifestato pubblicamente supporto e solidarietà a lui, a tutti i suoi compagni in “esilio” e in carcere e a tutto il popolo catalano ed  auspicava di venire quanto prima nella nostra città. Continua la lettura di Il caso Puigdemont

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Cari No Vax algheresi, ricordatevi di Quinto Tiberio Angelerio

di Nino Monti

Questo sito ha proposto qualche mese fa straordinaria storia del medico Quinto Torquato Angelerio che nel 1582, ad Alghero, affrontò con coraggio e grande proffessionalità l’epidemia di peste che stava devastando la città (leggi: Alghero anno 1582, Q.T. Angelerio, il nostro medico eroe) Continua la lettura di Cari No Vax algheresi, ricordatevi di Quinto Tiberio Angelerio

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Giuan Giovetta

di Sardonicus

Era possibile vederlo in pieno inverno nuotare pacificamente al largo della Muraglia, segno che aveva appena terminato un soggiorno obbligato da qualche parte. La sua resistenza al freddo era proverbiale ed a Claut, a tre chilometri da Longarone, dove aveva fatto il militare, ricordavano ancora dopo qualche anno un algherese che faceva il bagno nel fiume ghiacciato. Al Pub Jamaica si poteva vedere una foto di Giuan sorridente dentro una tamburlana con due blocchi di ghiaccio in mano!

Continua la lettura di Giuan Giovetta

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Come nasce l’ospizio marino di Alghero

Copertina del libro di Stefano Campus

Stefano Campus ha pubblicato il suo primo libro dal titolo “Come nasce l’Ospizio Marino di Alghero”. Un’opera che contiene documenti inediti dell’algherese Giuseppe Alberto Larco, il personaggio grazie al quale si dà l’avvio alla realizzazione dell’Ospizio Marino di Alghero con l’obiettivo di eliminare una discriminazione sociale nei confronti dei bambini algheresi. Continua la lettura di Come nasce l’ospizio marino di Alghero

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L’ Alghero di 121 anni fa vista da L.V. Bertarelli

Introduzione al personaggio Luigi Vittorio Bertarelli, grande giornalista e speleologo.

di Marco Busdraghi

Per parlare delle origini del fenomeno turistico dell’era moderna in Italia ed in particolare in Sardegna, non si può non parlare dei meriti del Touring Club Italiano, ed in particolare di uno dei suoi primi presidenti di inizio  secolo, Luigi Vittorio Bertarelli. Continua la lettura di L’ Alghero di 121 anni fa vista da L.V. Bertarelli

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Giovanni Agostino Saiu, classe 1911: ha navigato tutti i mari e oceani del mondo.

di Nino Monti

Iscrizione, a 17 anni, nel registro della gente di mare.

Com’è noto la Seconda Guerra Mondiale ha lasciato all’Italia una eredità di distruzioni e miserie. Anche ad Alghero toccò la sua parte di lutti e disgrazie. Le ricordano le oltre 100 vittime del bombardamento del maggio del 1943, la distruzione o il grave danneggiamento di oltre 500 case e le tante persone sfollate nelle campagne o nei paesi vicini. Continua la lettura di Giovanni Agostino Saiu, classe 1911: ha navigato tutti i mari e oceani del mondo.

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La mia Africa, la storia di un grande Uomo di Mare algherese: Il comandante Giovanni Bradi

È scomparso all’età di 92 anni Giovanni Bradi, grande comandante di pescherecci d’alto mare che ha operato per decenni nell’oceano Atlantico e Indiano.
Storie di alghero è lieta di ripubblicare il servizio di qualche anno fa sulla vita di un grande personaggio.
A tutta la famiglia Bradi le più sentite condoglianze dalla nostra Redazione.

di Nino Monti

Giovanni Bradi, classe 1931, ricorda con lucidità quando all’età di 11 anni, nascosto all’interno di Nostra Signora di Valverde, superava il controllo dell’Autorità marittima che prendeva nota delle barche che entravano e uscivano dal porto. Continua la lettura di La mia Africa, la storia di un grande Uomo di Mare algherese: Il comandante Giovanni Bradi

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