Vita di pescatori

Vita di pescatori.

di Gavino Delrio (Pirichittu)

Gavino Delrio

Dopo la seconda guerra mondiale – 1944 – erano presenti in Sardegna vari gruppi di “marineria” ad Alghero, Porto Torres, La Maddalena, Golfo Aranci, in quanto l’uomo Sardo fino all’anno 1960 era più predisposto alle attività dell’Agricoltura e della Pastorizia. I pescatori di Alghero, per tantissimi anni, sono stati i Pionieri dell’Attività Marinara di pesca. Con le loro Barche – spagnolette e gozzi – lunghe mt. 5/7, alberate a Vela Latina, oltre che pescare nella Rada di Alghero, effettuavano campagne di pesca 30/60 giorni, lungo la costa Sud della Sardegna verso Bosa, il Peloso, Isola di Maldiventre, Isola Catalano, Cabras, Oristano e Carloforte; a Nord- Ovest verso Porto Conte, Isola Piana, Porticciolo, Porto Ferro, l’Argentiera, l’Asinara e Stintino, qualcuno anche all’Isola Rossa. I pescatori effettuavano varie attività di pesca con le nasse (aragoste), con i palamiti (orate, dentici, grongo, morene, ecc.), con le reti da posta (aragoste, triglie, scorfani, capponi, sampietro, polpi, seppie ecc.), la bilancia (zerri) e la lampara (calamari, sardine, acciughe, boghe, pisari, tonnetti). Un gruppo di Pescatori conferivano il pescato a Commercianti locali: Scognamillo, Baccante, Cattogno ecc.; mentre un altro Gruppo Autonomo commercializzava i pesci per conto proprio.

Associazione Pescatori

Esperti pescatori erano i fratelli Delrio, Frulio, Lobrano, Cacciotto, Caria, Usai, Masu, Fraumene, Piras, Fortunato, Balzani, ecc., effettuavano l’attività di pesca con le loro spagnolette o gozzi. La pesca era abbondante, però i pescatori autonomi salvo le quantità di pesce necessario per il fabbisogno familiare, talvolta, trovavano difficoltà per la commercializzazione del loro pescato, in quanto oltre ad effettuare l’attività di pesca, la manutenzione delle attrezzature, erano impegnati per la vendita del loro prodotto di pesca giornaliero, rimanendo poco tempo nell’ambito familiare.
Al fine di superare tali difficoltà Sociali e Commerciali, i pescatori Autonomi, proprietari di Barche ed i loro equipaggi, dopo vari incontri professionali, volontariamente, decisero di costituire un unico Centro Commerciale, per la raccolta dei prodotti di pesca ed avviare una Attività Commerciale.
Il 7 giugno 1944, in una Assemblea pubblica, n. 60 Pescatori, presente il Notaio Dr. Arnaldo Manca, fu costituita legalmente la Società s.r.l. Cooperativa Pescatori e Capi Barca di Alghero.
All’unanimità venne eletto Presidente del CdA Sig. Giovanni Delrio
(pirichittu). La Cooperativa al fine di adempiere agli impegni sociali istituì n.1 punto vendita della pesca in un magazzeno sito al porto, dove in seguito, nel medesimo locale fu costruita anche una fabbrica di ghiaccio, utile per la conservazione del pescato; n.2 banchi di vendita del pesce al Civico Mercato in Alghero. Fu acquistato un camion americano, usato, in quanto giornalmente veniva caricato di “aspasas” (ceste costruite di fette di castagno, ognuna conteneva (Kg. 30/35) pesci di varie qualità per commercializzarlo nei paesi all’interno della Sardegna (Olmedo, Putifigari, Villanova Monteleone, Pozzomaggiore, Padria e Thiesi); in collaborazione con
alcuni ambulanti o famiglie siti nelle varie città, oppure andava direttamente a Cagliari al Mercato Civico all’ingrosso. L’autista Sig. Giovanni Nurra, persona volenterosa ed abile nel commercio, con l’aiuto di uno o due pescatori, a turno, non sempre riusciva ad avere il saldo del pescato in contanti, in certi paesi vendeva il pesce in base alla legge del “baratto”. Pesci in cambio di prodotti agro alimentari: uova, galline, conigli , carni varie, formaggi, frutta ecc. prodotti che la
Cooperativa suddivideva ai pescatori associati.
Negli anni 1950/54 a seguito dell’arrivo ad Alghero dei primi voli charter Turistici, (Inglesi, Danesi, Olandesi, Francesi) alcuni Commercianti : Scognamillo, Baccante, Cimino, Cattogno, Peana, Serra , abili per la vendita delle aragoste, con molta diplomazia concorrenziale riuscirono ad attirarsi una parte dei Soci titolari di barche affiliati alla Cooperativa Pescatori e C.B., offrendo maggiori ricavi.
Tali Commercianti riuscirono nel loro progetto, in quanto alcuni di loro, avendo precedenti Contratti Commerciali con Armatori, proprietari di Bastimenti che effettuando la navigazione lungo la Costa Sarda, prelevavano le aragoste ogni giorno, circa venti, direttamente nella varie zone di pesca, evitando ai pescatori morie di aragoste, che conservavano nei “marrufu” (vivai di giunco) ancorati nelle calette in cui loro sostavano.
Il “Balear” di Gabriel Arquimbau; il “Progresso”, il “Polonia”, al Comando di Capitani Algheresi: Francesco Usai, lo (Papas), Luigi Alfonso (Vallana) ecc. provvisti del vivaio a bordo, acquistavano le aragoste direttamente nelle zone di pesca, per commercializzarle in Catalogna ed a Marsiglia.
La Cooperativa Pescatori negli anni 1952/54 subì un ridimensionamento economico, causa la riduzione delle quantità di pesce pregiato.
Il CdA della Cooperativa Pescatori e Capi Barca dal 1954 avviò un Processo di ammodernamento della propria Flotta Marinara, con nuovi progetti organizzativi per la Pesca Locale e Mediterranea ed inoltrò Richieste di Finanziamenti e Contributi alla Regione Autonoma della Sardegna Cagliari ed a Enti riservati al Settore Pesca Roma.

 

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